L’autismo è un disturbo dello sviluppo neurobiologico che impedisce a chi ne è affetto di interagire in maniera adeguata con le persone e con l’ambiente.
Coloro che ne sono affetti presentano tipiche difficoltà in tre aree (triade autistica):
- Alterazione e compromissione della qualità dell’interazione sociale
- Alterazione e compromissione della qualità della comunicazione
- Modelli di comportamento e interessi limitati, stereotipati e ripetitivi
Aspetti ricorrenti dell’autismo
- Inabilità o ritardo alla comunicazione e al linguaggio (es: a tratti sembra sordo o muto, non riesce a formulare né a rispondere a una domanda, non riesce a intrattenere una conversazione con altri interlocutori)
- Incapacità di immaginare e giocare (es: fatica a comprendere i concetti astratti, non sa usare i giocattoli o li usa a sproposito, interagisce a fatica con i coetanei)
- Incapacità di esternare i propri sentimenti e provare empatia (es: non dimostra evidente attaccamento né avversione per altre persone, appare indifferente agli stimoli affettivi, ride o piange o si arrabbia senza motivo, si esprime a sproposito, non guarda negli occhi, sembra preferisca stare da solo)
- Mancanza di abilità sociali (es: non saluta, non risponde al suo nome, non riconosce le persone, non risponde alle domande, non segue le indicazioni che gli vengono date, non rispetta le regole, non rispetta il turno, può essere inopportuno o impudico)
- Mancanza di adattabilità (es: mal sopporta le novità, non accetta i cambi di programma, è legato a rituali e comportamenti ricorrenti, sovra/sottostima i pericoli, non accetta le spiegazioni)
- Deficit cognitivo e/o intellettivo (es: ha tempi di attenzione brevi ed incostanti, si blocca spesso e senza motivo, tende a perdere le informazioni acquisite)
- Ripetitività ed ecolalia (es: ripete “a pappagallo” una domanda invece di darne la risposta, ripete le indicazioni che gli sono state date invece di eseguirle, ripete a nastro frasi o brani musicali)
- Ipersensibilità agli stimoli (es: per forti luci, suoni, vibrazioni, o per particolari colori, tessuti, cibi… a tratti mal sopporta il contatto fisico)
- Comportamenti bizzarri (es: cammina in punta di piedi, ha strani modelli di movimento, ha attaccamenti inusuali ad alcuni oggetti, allinea gli oggetti, non indica con il dito)
I numeri dell’autismo
[Premessa] Poiché l’Autismo incide prevalentemente su aspetti “qualitativi” più che “quantitativi”, e manifestandosi con un’ampia gamma di livelli di gravità, risulta faticoso fissare strumenti di diagnosi oggettivi e di conseguenza valutare statisticamente l’incidenza dei casi certificati.
- l’incidenza nella popolazione tra 0 e 18 anni è intorno al 1%
- l’incidenza è prevalente tra i maschi, con una proporzione di circa 4:1 (che arriva fino a 20:1 per la Sindrome di Asperger)
- in diversi contesti culturali/sociali/economici NON si evidenziano differenti incidenze del disturbo
- nel 70% dei casi si associano un ritardo mentale di entità variabile, distorsioni percettivo-sensoriali, assenza di linguaggio ed epilessia
Le cure dell’autismo
Pur essendo oggetto di sempre maggiori studi in tutto il mondo, a tutt’oggi non sono ancora note le cause di questo disturbo: pur essendo possibile migliorare ed arricchire la qualità della vita delle persone con autismo, queste ne restano affette per tutta la vita.
I soli interventi di provata efficacia per migliorare la qualità di vita delle persone autistiche (e di conseguenza delle loro famiglie) sono gli interventi basati sulla Analisi Comportamentale Applicata (ABA), di tipo comportamentale e/o evolutivo, che devono possibilmente essere:
- precoci: la presa in carico deve avvenire appena possibile, senza disperdere energie e tempo prezioso con trattamenti non validati o addirittura dannosi (terapie psicologiche lacaniane, chelazioni, diete, camere iperbariche…)
- integrati: connettere gli interventi a casa, a scuola, e nelle attività del tempo libero come se fossero tanti capitoli di un unico intervento, in modo da garantire la maggiore efficienza ed efficacia degli insegnamenti
- coordinati: coinvolgere il più possibile e mettere in contatto tutte le persone che interagiscono con il soggetto autistico (famigliari, insegnanti di sostegno e curricolari, medici e pediatri, istruttori sportivi, ecc), in modo condividere le informazioni ed evitare insegnamenti contraddittori
- garantiti: le Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità precisano molto chiaramente che le persone autistiche hanno diritto di cura, educazione ed inclusione sociale, diritti che non possono essere negati dalle Istituzioni neppure con la motivazione della mancanza di risorse umane ed economiche.